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Inserito il:
17/03/2014
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Ciaspole
Aprono i rifugi in Valle d’Aosta
In primavera i rifugi alpini sono un riferimento per gli scialpinisti. Incontriamo il gestore del Crête Sèche nel giorno di apertura.

I rifugi aperti per lo scialpinismo
In questi giorni, diversi rifugi in Valle d’Aosta riaprono le porte (alcuni solo su prenotazione). Gli appassionati di scialpinismo hanno così punti d’appoggio in quota per meravigliose escursioni in alta montagna. Consultate l’elenco dei rifugi per verificare le date di apertura previste e avere le informazioni di contatto dei vari gestori.
Il primo giorno del Crête Sèche
Un balcone naturale a 2400 metri di altitudine, affacciato sulla Valpelline, ospita il rifugio Crête Sèche, nel comune di Bionaz.
Il rifugio è gestito da Daniele Pieiller, che abbiamo seguito proprio durante il primo giorno di apertura, per condividere con voi il racconto fotografico nella gallery in fondo all’articolo.
Daniele, come ti presenti?
Gestisco il rifugio Crête Sèche da 14 anni insieme a mia moglie Ilenia, maestra di sci a Valtournenche durante la stagione invernale. Questo è il secondo anno che tengo aperto il rifugio consecutivamente nei mesi primaverili per gli scialpinisti, in passato tenevo aperto solo nei fine settimana.
In settimana ricevo per lo più scialpinisti stranieri, in particolare francesi, svizzeri e olandesi e nel fine settimana diversi gruppi C.A.I.
Quali sono le origini del rifugio?
Il rifugio, di proprietà del C.A.I. di Aosta, è stato edificato nel 1980. È nato da un’idea e da un progetto di un mio zio materno, Ettore Bionaz, deceduto nel 1985 nei pressi del rifugio, mentre esercitava il suo mestiere di guida alpina.
Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Le salite e le discese. Durante le salite sono sempre molto carico, ma nelle discese con gli sci c’è anche il divertimento.
E poi vivere quasi tutto l’anno all’aria aperta è un aspetto impagabile. Gli incontri e gli scambi che si fanno con gli ospiti del rifugio sono molto arricchenti. Nonostante il rifugio sia isolato, senza tv, ci sono serate in cui grazie alle chiacchiere scambiate con gli ospiti internazionali, vengo a conoscenza di tante cose del mondo.
Chi collabora con te?
Durante l’apertura primaverile, mi occupo di tutte le mansioni (cucina, manutenzione…) insieme a un amico. Saltuariamente mi aiutano i miei fratelli. Devo dire che la clientela invernale è sempre disponibile a darmi una mano, a spalare e a sciogliere la neve per procurare l’acqua…
Cosa significa, dal punto di vista operativo, aprire il rifugio nel periodo invernale/primaverile?
È difficile, ma appassionante. È molto impegnativo soprattutto dal lato fisico. Il rifornimento dei generi più ingombranti e pesanti avviene per lo più in elicottero. Poi ci sono le attività quotidiane, spalare la neve, spesso accumulata dal vento, scioglierla, farla bollire e filtrarla, perché in inverno non è possibile avere l’acqua corrente. In estate, invece, abbiamo una centralina idroelettrica.
È un ritorno ad una vita passata, senza i confort della modernità e con qualche serata in solitudine.
Quali sono le principali escursioni scialpinistiche con partenza dal rifugio?
Sono elencate nel sito del rifugio. Le classiche sono la salita al Mont Gelé e la salita al Noeud de la Rayette.
Qual è il piatto tipico che proponi agli ospiti?
In primavera non riusciamo a fornire tutti i prodotti freschi della nostra azienda agricola come in estate. Proponiamo pochi piatti ma preparati con prodotti locali di qualità, sono immancabili i salumi e i formaggi tipici, polenta normale e concia.
Il rifugio Crête Sèche in breve
Periodo di apertura indicativo: metà marzo – inizi di maggio e 1° giugno – 21 settembre
Contatti: +39 0165 730030 / +39 3470330713 info@rifugiocreteseche.com – www.rifugiocreteseche.com
Prima di intraprendere la salita invernale verso il rifugio contattate Daniele, che vi informerà sull’effettiva apertura e sulle condizioni del percorso.
Intervista di Deborah Lettry – Foto di Enrico Romanzi
- Tutta la famiglia in attesa dell’elicottero
- Daniele verifica i sacchi che verranno trasportati dall’elicottero
- Tutto è pronto, saliamo sull’elicottero
- In volo i dettagli operativi con il pilota
- In breve siamo al rifugio Crête Sèche
- L’elicottero torna a valle per trasportare i vari carichi
- Arriva il primo carico
- Si inizia subito a sistemare le bombole del gas
- In breve arriva il secondo carico
- La porta sul retro del rifugio dev’essere liberata dalla neve
- I vari sacchi vengono aperti
- E le provviste immagazzinate
- Verdura fresca
- Divertente passamano
- Si lavora al cospetto delle montagne assolate
- Raffiche di vento e neve
- Pala e piccone per liberare anche il deposito delle bombole di gas
- Il panorama è meraviglioso, una vera balconata sulle Alpi
- La Becca di Luseney
- Anche le finestre sono coperte dalla neve
- Finalmente entriamo nel rifugio
- Tutto è rimasto immobile
- Prima di tutto si accende la stufa
- L’unico contatto con il mondo
- Anche l’ingresso principale è libero dalla neve, il rifugio è aperto!
- Si raccoglie la neve da sciogliere
- Un pentolone di neve
- La neve si scioglierà sulla stufa
- Daniele scalda l’acqua per la pasta
- Nel frattempo affetta il pane
- E mette a scongelare il tonno
- Nell’attesa ci offre un sorso di tè caldo
- La cucina è ben attrezzata
- L’acqua finalmente bolle
- E’ ora di buttare la pasta
- In un attimo la tavola è apparecchiata
- 12 gradi… Vicino alla stufa…
- Ci siamo… La pasta è pronta!
- Subito nel piatto…
- La felicità regalata dalle cose semplici
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